mercoledì 12 luglio 2017

Nicolina Giunta, la vendetta in Via Porta Cannella

Si, questa che vi racconto è una di quelle vecchie storie in cui l'amore è un gioco a somma zero, dove i legami del sangue contano di più di quelli del cuore.



Questa è la storia di due amanti, Nicolina e Carlo, il cui amore verrà spezzato dall'avarizia, dalla rivalità tra le loro famiglie e da una cospicua somma di denari.
Insomma, William Shakespeare ne avrebbe potuto trarre una tragedia in perfetto stile elisabettiano! 
I fatti, realmente accaduti, si svolgono a Castelnuovo di Recanati, in provincia di Macerata, nella prima metà del '500 e, attraversando i secoli, arrivano nelle mie mani inaspettatamente. 
L'estate scorsa, camminando per le vie del quartiere, parte più antica della Città di Recanati, fotografai l'Arco di Porta Cannella, un antichissimo manufatto risalente al 1358. 
Spinta dalla curiosità per quel luogo tornai a casa in cerca di tracce. 
Scoprii che molti libri di storia locale facevano riferimento a questo luogo e, tutti, menzionavano un tragico fatto di cronaca nera...
Arco di Porta Cannella (XIII-XIX sec.)

LA STORIA:
Nicolina è l'unica figlia di Antonio d'Angelo Giunta ed erede del suo immenso patrimonio, di 200 mila scudi. Dei Giunta non si sa molto, tranne che fossero facoltosi mercanti di origini venete.
Nel fiore della sua giovinezza si innamora di Carlo Lunari, un’affascinante poeta e cantante, suo coetaneo, che abita nei pressi di Porta Cannella. 
Nicolina, promessa in sposa ad un suo congiunto per non disperdere il patrimonio dei Giunta, si ribella e scappa nella casa di Carlo con l’intenzione di sposarlo. 
Il patrigno, con una schiera di ribaldi, assedia la casa degli amanti per una notte minacciando d’incendiarla. I due innamorati sono costretti alla resa. Lunari, allora, decide di restituire la giovane ai Giunta, ma non vuole, per timore, aprire la porta e Nicolina viene calata dalla finestra dentro ad una cesta. La famiglia, poco tempo dopo, decide di mandarla a Venezia, ospite dei Giunta veneziani e la imbarcano dalla frazione di Porto Recanati. Nicolina, pochi giorni dopo dal suo arrivo a Venezia, muore in modo repentino e misterioso, probabilmente avvelenata. Durante il viaggio in mare, la giovane fa “fatalmente” testamento nelle mani di un notaio, che il caso aveva voluto presente, lasciando tutti i suoi beni ai Giunta recanatesi. 

Intanto Carlo, venuto a conoscenza della morte di Nicolina e sostenendo di averla sposata, impugna il testamento spalleggiato da un’altra famiglia nobile di Recanati, gli Antici. 
La famiglia di Nicolina, venuta a conoscenza delle intenzioni, assolda un sicario che tendendo un agguato al Lunari lo decapita. 
Questi, in breve, sono i fatti che i libri di storia ci tramandano e l'amore di Carlo e Nicolina che, proprio come quello di Romeo e Giulietta, nacque sotto “maligna stella”, ci fa scoprire un Castelnuovo inedito, abitato anche da nobili e ricchi mercanti, segno dell’antico prestigio della Città di Recanati. 
La storia di Nicolina e Carlo viene riportata in:
Memorie Istoriche della città di Recanati
 nella Marca d’Ancona di Padre Diego Calcagni 1711
 pag. 92-93
Molti hanno tributato la storia dei due amanti, anche l'illustre Monaldo Leopardi, ma Nicolina grida ancora vendetta! Con la sua romantica e sfortunata storia, mossa dall'innocenza e da un amore disinteressato, non merita forse di essere ricordata da chi, come me, abita quegli stessi posti? Da chi non vuol disperdere le memorie di un tempo e da chi crede nell'amore?
Dunque, mi sono chiesta, che fare? Intitolare a lei, come al nonno Angelo Giunta, una via del Rione? Forse non basta, perché questa storia ci offre di più! Ci offre un'avvincente trama, con tutti gli elementi per costruire il canovaccio di un'indimenticabile spettacolo.

IL TEATRO COME MEZZO DI RIGENERAZIONE URBANA:
Un detto popolare dice: "Castelnuovo fila l'oro" un'espressione per indicare un quartiere ricco, abitato da famiglie nobili e con una fiorente economia fatta di artigiani e grandi maestranze, un'immagine del passato molto distante dalla percezione che spesso le nuove generazioni hanno di questo Rione della Città. 
Come ricomporre questa memoria? Come raccontarlo? 
Da qui nasce la mia idea di mettere in scena, proprio li, sotto l'Arco di Via Porta Cannella uno spettacolo teatrale. La porta che segnava il percorso delle antiche cinta murarie della città, attraversata dai bambini che ritornano da scuola, dagli abitanti e dai pellegrini di un tempo che, fermandosi a bere un sorso d'acqua alla Cannella, trovavano accoglienza. Lo scopo è quello di non perdere la memoria mentre si transita (l'arco) verso il futuro.
Un piccolo modo per cominciare a prendermi cura del posto in cui vivo sperimentando e coinvolgendo persone. Uno spettacolo per recuperare l'uso collettivo di spazi urbani non percependoli più come luoghi di passaggio, ma dell'accoglienza, favorendo la socializzazione, la collaborazione ed accrescendo in ognuno la consapevolezza di far parte di una comunità. Insomma, un mini progetto di rigenerazione urbana. 
Avevo bisogno di attori, che fossero anche autori e che avessero un legame con il quartiere. Un'impresa non facile.



LA VENDETTA: "La Nicolina"
Ormai da alcuni anni, Castelnuovo, ospita una compagnia teatrale che prova ogni mercoledì sera al Circolo Ricreativo del quartiere e si esibisce nel Teatrino parrocchiale: il Teatro dei Superpoteri. Quindi, un mercoledì sera sono andata al circolo con alcuni libri in mano ed un'idea in testa. Ho proposto la storia e subito eravamo già a lavoro! Ci sentivamo tutti Howard Carter, l'archeologo che entrò per primo nella tomba di Tutankhamon!!
La sceneggiatura scritta e interpretata dalla compagnia è tratta dalla novella "Nicolina Giunta" del Prof. A. Bravi comparsa nel Casa Nostra, un lunario recanatese del 1895, che racconta della fuga notturna di Nicolina da Recanati e del viaggio per Venezia organizzato per mettere a tacere le chiacchiere sul matrimonio segreto tra Carlo e Nicolina.
Casa Nostra, Piccola Strenna Recanatese, del 1895
 “Nicolina Giunta” Novella di A.Bravi Prof.
La rappresentazione, dai toni leggeri, nonostante la tragicità dei fatti, punta a coinvolgere gli spettatori che, seduti lungo gli scalini di Via Porta Cannella, potranno apprezzare non solo la storia, ma soprattutto quell'arco che da secoli è teatro di tante vicende felici e meno di Castelnuovo. Coinvolti saranno gli abitanti del quartiere che presteranno le finestre, i muri delle loro case, i cortili, le loro abilità e il loro tempo.
Un grande lavoro corale che punta ad accogliere, collaborare e ricordare.
Foto di Hendrik Kerstens
Foto di Hendrik Kerstens
Nulla è stato lasciato al caso, dalle scenografie ai costumi per i quali ci siamo ispirati alle opere di Hendrik Kerstens, fotografo olandese (noto per ritrarre i sui soggetti in pose ispirate ai dipinti della scuola fiamminga del XV e XVI secolo).
 Lo spettacolo sarà ospite del festival folk AmAntica 2017, giunto alla sua 8° edizione, che si svolgerà il 22 e il 23 luglio a Castelnuovo. Se siete curiosi di assistere alla vendetta di Nicolina vi do appuntamento ad Amantica 2017 il 23 luglio alle ore 19,30 (circa)!!


Le Fonti:
1) Memorie Istoriche Della Città Di Recanati nella Marca d’Ancona di Padre Diego Calcagni 1711 pag. 92-93
2) Casa Nostra, Piccola Strenna Recanatese, del 1895 “Nicolina Giunta” Novella di A.Bravi Proff.
3) Castelnuovo tra ottocento e novecento, di Circolo Ricreativo Culturale Beniamino Gigli, 2007 “Nicolina Giunta. La storia della “Giulietta” di Castelnuovo ai primi del ‘500“ di Sergio Beccacece pag. 27-28.
4) Annali Recanatesi di Monaldo Leopardi Vol.II pag.79


Immagini ed elaborazioni grafiche a cura di Pasquale, Brillantina, Moretti 


GLI ATTORI:

Patrizia Gabbanelli in
 Nicolina Giunta 
Marco Tubaldi in
 Carlo Lunari
Monia Frapiccini in
Angelina de Masi Lorenzetti
Giorgio Guardabassi in
 Girolamo Confalonieri

Laura Bonicalzi in
 la Zia di Venezia







Alessandro Poeta in
 Ser Bernardo 

Ida Angelici in
la Comare Iole


Marco Buccetti in
 Fra Martino

Sabina Cingolani in
la Comare Marì 

Stefania Salvi in
 la Comare Ada.




































































































Nicolina Giunta, la vendetta in Via Porta Cannella

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